Una serata con gli amici, e poi, l’incognita del ritorno a casa. Perché in questo si è trasformata la quotidianità delle nostre città multietniche: nel provare a vivere una vita normale e sperare di farla di franca, Di passare inosservato ai nugoli di immigrati che assediano le stazioni ferroviarie e della metropolitana. Di non incappare nello sguardo minaccioso di chi ci affianca in strada. Nel non provocare, anche semplicemente mettendosi in un angolo, aggressività e violenza represse in chi è dietro i nostri passi, nella seduta di fronte sul bus, accanto a noi dietro il bancone di un bar. (tratto da Secolo d’Italia)
