Quali sono stati gli errori più gravi sull’emergenza Covid19, con le informazioni utili che il Governo Conte disponeva?
Gli errori più gravi:
- Quarantena a tutti che venivano, anche con le triangolazioni, dalla Cina, in virtù che il virus era asintomatico.
- Chiusura delle frontiere, Schengen, per impedire la libera circolazione delle persone senza controlli.
- Obbligare all’uso delle mascherine o altri dispositivi di protezione verso terzi o offrire una pur minima difesa come recitano tutti i manuali NBC.
- Fornirsi in tempo di scorte strategiche di presidi sanitari.
- Evitare che false informazioni venivano divulgate da politici, esperti, giornalisti, opinion leader, ospiti televisivi, che al netto di mancanza di informazioni certe, dovevano essere accorti.
Il comitato scientifico: Borelli, Brusaferro, Ricciardi Valter ( ISS ) Raniero Guerra, Locatelli, Giovanni Rezza, Arcuri.
Ovviamente all’interno di piano nazionale di controllo epidemiologico, con a capo uno dei tanti Generali esperti di Guerra batteriologica che il Ministero della Difesa ha disposizione.
Invece in data 31 Gennaio 2020 “la vigenza dello stato di emergenza, è prevista con ordinanze, emanate dal Capo del Dipartimento della protezione civile”.
Una nota, divulgare fakenews è un reato, pertanto chi ci accusa di divulgarle, verrà querelato per diffamazione personalmente.
Un avvertimento alla Commissione censura istituita al Governo Conte.
SCANDALO MASCHERINE CINESI
“Prima che il virus colpisse l’Europa, l’Italia ha inviato tonnellate di DPI in Cina per aiutare la Cina a proteggere la propria popolazione. La Cina ha quindi rispedito i DPI italiani in Italia – parte di essa, nemmeno tutta … e li ha accusati di questo “, ha detto a The Spectator un alto funzionario dell’amministrazione Trump.
https://www.zerohedge.com/health/china-makes-italy-buy-back-ppe-it-donated?utm_source=feedburner
https://spectator.us/italy-china-ppe-sold-coronavirus/
La polemica sulla zona rossa
Il 3 marzo, la Lombardia aveva chiesto di istituire la zona rossa per Alzano Lombardo e Nembro, due comuni in provincia di Bergamo. Il governo agì l’8 marzo, con il dpcm che mise in isolamento tutta la Regione.
“Nello stesso giorno in cui si registra il primo contagio in Lombardia il presidente della Regione Attilio Fontana con il ministro della Salute Roberto Speranza ha assunto la prima ordinanza, con l’obiettivo di sospendere le attività scolastiche, le manifestazioni pubbliche e le attività lavorative e commerciali”. Quello stesso giorno, Codogno diventa zona rossa. Poi, “il 1 marzo è stato concordato il primo dpcm, con misure restrittive su tutta la Regione, con particolare severità per le province di Bergamo, Cremona, Lodi e Piacenza, reiterando le misure già disposte per i dieci comuni del lodigiano”. Ma il 3 marzo, “a fronte della mappatura della diffusione del contagio”, la Lombardia avrebbe richiesto al governo “di istituire una zona rossa per Nembro e Alzano, attraverso il Comitato Tecnico Scientifico di supporto a Palazzo Chigi, che condivideva tale valutazione, inoltrandola al presidente del Consiglio dei ministri e al ministro della Salute”. La risposta del governo, secondo quanto riporta la Regione, è arrivata l’8 marzo, quando è stato approvato il dpcm, che istituiva “la zona rossa in tutta la Regione, superando ogni decisione relativa a Nembro e Alzano e cancellando quella di Codogno”.
https://www.ilgiornale.it/news/cronache/chiesta-zona-rossa-3-marzo-cos-lombardia-inform-governo-1851131.html
Nel “Il Fatto Quotidiano”
https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/04/07/coronavirus-gallera-ammette-mancata-zona-rossa-nella-bergamasca-effettivamente-una-legge-che-consente-alla-regione-di-farla-ce/5762613/
Si parla del decreto-legge n.6 del 23 febbraio il governo ha messo nero su bianco, all’articolo 1, le leggi che consentono alle “autorità locali competenti”, cioè sindaci e presidenti di Regione, di adottare le misure che ritengono più opportune, in materia di emergenza sanitaria e igiene pubblica, per fronteggiare la diffusione del Covid-19.
Andiamo su
http://www.governo.it/it/iorestoacasa-misure-governo
Riportiamo il Decreto-legge n.6 del 23 febbraio
La balda interpretazione del “Il Fatto Quotidiano” non esiste…
Stiamo perdendo la guerra economica
Siamo in guerra servono 400 miliardi di euro, e siamo entrati guerra.
Urge una economia di Guerra.
Il calcolo è presto fatto dai 1800 miliardi del PIL italiano.
Il Governo posticipatario di Conte ha stanziato male pochi miliardi, ma sopratutto non sta pianificando niente.
Non siamo entrati nell’Economia di Guerra.
Nemmeno il CNEL, Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro un organo costato inutilmente circa 1 miliardo di euro dalla sua istituzione ad oggi è stato mobilitato.
Conte solenne ha promesso miliardi agli italiani, attraverso i Comuni, scoprendo poi cosi che non è cosi.
Saremo i primi ad entrare in emergenza e gli ultimi a uscire, senza un piano.
Andiamo indietro, lo sapevamo del pericolo del Virus? Potevamo fare meglio?
“According to one Rome-based security expert, who requested anonymity as not authorized to speak on the record, intelligence reports alerted the government to the potential pandemic just days after its infiltrated China late last year. But weeks went by before any serious action was taken in Rome.”
And then, it was a little too late.
“Everyone was just being told it was China’s problem,” said the source. “That it wouldn’t come here.”
Riporta FOXNEWS che tradotto:
“Secondo un esperto di sicurezza con sede a Roma, che ha richiesto l’anonimato in quanto non autorizzato a parlare nei registri, i rapporti dell’intelligence hanno avvisato il governo della potenziale pandemia pochi giorni dopo la sua infiltrazione in Cina alla fine dell’anno scorso. Ma sono trascorse settimane prima che qualsiasi azione seria fosse preso a Roma. “E poi, era un po ‘troppo tardi.” A tutti era stato appena detto che era un problema della Cina “, ha detto la fonte. “Che non sarebbe venuto qui.”
Probabile, sarebbe stato peggio il contrario se il nostro Servizio di Informazione non ha rilevato un potenziale pericolo per l’Italia.
Le origini del virus
Nato in Cina tra i mercati umidi, ovvero tra i mercati dove vengono venduta la selvaggina , senza nessun controllo sanitario, sgozzati sul posto.
Una occasione inaspettata per la Cina
Ormai è il paese free virus pronto per andare ad africanizzare il mondo, con il suo piano Marshall.
DIARIO DEL CORONA VIRUS
1 Gennaio 2020
Dal focolaio cinese segnalato il 31 dicembre 2019 con primi decessi il 26/01/2020 in Cina avevamo 2700 contagiati.
Secondo un rapporto del 29 gennaio sul New England Journal of Medicine , da autori del CDC cinese, c’erano già operatori sanitari infetti all’inizio di gennaio – qualcosa come sette operatori sanitari infetti. Questa è l’evidenza della pistola fumante della trasmissione da uomo a uomo.
Secondo Fox News il Governo Conte era a conoscenza del pericolo.
5 Gennaio 2020
IL 5 GENNAIO IL MINISTERO DELLA SALUTE INVIA A VARI ENTI UNA NOTA DI TRE PAGINE, CON OGGETTO ‘POLMONITE DA EZIOLOGIA SCONOSCIUTA’, DOVE SI PARLA DEI PRIMI CASI DI CORONAVIRUS IN CINA E SI SEGNALANO I SINTOMI CLINICI
7 Gennaio 2020
Tutte le Intelligence sono allertate, governative e private.
“Causa sconosciuta di casi di polmonite virale segnalata il 5 gennaio 2020 a Wuhan, provincia di Hubei, Cina. Mantenere le precauzioni di base per la salute.”
Viene inoltrato a tutte le Multinazionali del mondo.
La fuga da Milano l’8 marzo per il Coronavirus.
Le fonti governative sabato pomeriggio ha fatto trapelare la bozza del nuovo decreto sul Coronavirus, passando per la categoria giornalistica che si è affrettata a diffonderla. E si arriva alla fuga da Milano l’8 marzo, con assalto ai treni a cavallo della mezzanotte.
12 Gennaio 2020
16 Gennaio 2020
17 Gennaio 2020
18 Gennaio 2020
Ma al popolo cinese non è stato tenuto al corrente di questa situazione fino al 18 gennaio
https://coronavirus.jhu.edu/map.html
21 gennaio 2020
Comunicato n. 15
Data del comunicato 21 gennaio 2020
Interventi del Ministero della Salute su coronavirus 2019-nCoV
In Italia è attiva una rete di sorveglianza sul nuovo coronavirus (2019-nCoV). La situazione è monitorata dal Ministero della Salute che è in contatto continuo con le autorità sanitarie internazionali. Al momento WHO/OMS ed ECDC (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) ritengono la probabilità di introduzione del virus nell’Unione Europea moderata.
In ogni caso, a partire da dopodomani, giovedì 23 gennaio, data in cui è previsto il prossimo volo diretto dalla città di Wuhan all’aeroporto di Roma Fiumicino, il Ministero ha predisposto l’attivazione di un canale sanitario con controllo della temperatura attraverso scanner. È prevista anche la compilazione di una scheda che indichi destinazione e percorso dei passeggeri, una volta sbarcati.
22 Gennaio 2020
Comunicato n. 16
Data del comunicato 22 gennaio 2020
Coronavirus 2019-nCoV: riunita la task-force del Ministero della Salute
Questa mattina al Ministero della Salute si è riunita, presso l’Ufficio di Gabinetto, la task-force con compito di coordinare ogni iniziativa relativa al fenomeno coronavirus 2019-nCoV. La task-force a cui ha partecipato il ministro della Salute, Roberto Speranza, sarà attiva 24 ore su 24. Essa è composta dalla Direzione generale per la prevenzione, dalle altre direzioni competenti, dai Carabinieri dei NAS, dall’Istituto Superiore di Sanità, dall’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” di Roma, dall’Usmaf (Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera), dall’Agenzia italiana del Farmaco, dall’Agenas e dal Consigliere diplomatico.
Nella prima riunione è stato verificato che le strutture sanitarie competenti sono adeguatamente allertate a fronteggiare la situazione in strettissimo contatto con l’Organizzazione Mondiale della Sanità e il Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie. È già attivo uno specifico canale sanitario per tutti i viaggiatori provenienti dalla città cinese di Wuhan. Si è convenuto, inoltre, di diramare ad istituzioni, enti e organizzazioni professionali interessati, una circolare predisposta dalla Direzione generale della prevenzione contenente indicazioni operative.
A conclusione dei lavori il ministro Speranza ha dichiarato: “Il Servizio Sanitario Nazionale è dotato di professionalità, competenze ed esperienze adeguate ad affrontare ogni evenienza. Stiamo seguendo con la massima attenzione, in stretto raccordo con le istituzioni internazionali, l’evolversi della situazione”.
24 gennaio 2020
Comunicato n. 18
Data del comunicato 24 gennaio 2020
Task-force Ministero della Salute: Italia in linea con le raccomandazioni OMS su coronavirus 2019-nCoV
La task-force del Ministero della Salute sul coronavirus 2019-nCoV si è riunita questa mattina alla presenza del ministro, Roberto Speranza. Presenti, tra gli altri, anche i vertici degli aeroporti di Roma Fiumicino, di Milano Malpensa e la Protezione Civile. È stato discusso il documento ufficiale dell’WHO/OMS, divulgato ieri, che ha deciso di non dichiarare al momento l’emergenza sanitaria globale e ha disposto alcune raccomandazioni. La task-force ha verificato che le misure adottate dall’Italia nei giorni scorsi erano già in linea con quanto indicato dalla stessa Organizzazione mondiale della sanità.
25 Gennaio 2020
Comunicato n. 19
Data del comunicato 25 gennaio 2020
Ministero della Salute: Riunite le Regioni per coordinamento su Coronavirus 2019-nCoV
Tutto, dunque, era già scritto oltre due mesi fa. Anche perché da lì a pochi giorni quella eziologia sconosciuta si rivelerà un patogeno molto aggressivo per il quale non c’ è vaccino né cura.Eppure si prosegue come nulla fosse. Gli italiani nulla immaginano. I vertici sanitari invece sì, ma queste sintomatologie non vengono trasmesse a quei medici di base che stanno sul territorio.Solo dopo il 21 febbraio, quando l’ Italia ha il suo “paziente 1”, si tornerà a parlare di strane polmoniti avvenute tra dicembre e gennaio. Ma ormai è troppo tardi, i buoi sono già scappati. Sempre a gennaio, il 9, in Lombardia si riunisce per la prima volta l’ Unità di crisi che oggi affronta l’ emergenza.
Dopo quella riunione non accade nulla. Il virus è roba ancora da pagine degli esteri. Eppure il documento del ministero è chiaro: “Il verificarsi di 44 casi di polmonite che necessitano di ospedalizzazione e formano un cluster deve essere considerato con prudenza”. Si arriva alla fine del mese di gennaio e la Germania, non la Cina, segnala quattro casi di Covid-19 già circoscritti. In quel momento si guarda solo alla regione dello Hubei. Si chiudono i voli e il governo afferma di essere “pronto”. Peccato non si sia accorto che il virus arrivato dalla Baviera già veleggiava per le pianure del Basso Lodigiano dal 26 gennaio.
Questo, grazie al lavoro del professor Massimo Galli del Sacco, lo sapremo una settimana dopo l’ emergenza. Il governo si dichiara pronto, pensa ai voli ma non agli ospedali, né a inviare linee chiare ai medici di base. Il rischio prosegue a essere sottovalutato durante almeno tre riunioni che si svolgono all’ Istituto superiore di sanità dai primi febbraio. A quegli incontri partecipa anche il professor Antonio Pesenti, direttore di rianimazione al Policlinico di Milano. Il suo racconto conferma la sottovalutazione del rischio. Pesenti, come anticipato già ieri dal Fatto, spiega di “simulazioni sullo sviluppo del contagio” e rivela come “fin da subito era stato chiarito che le terapie intensive sarebbero andate in sofferenza”. Siamo a tre settimane dal primo caso italiano.
Eppure i dati di quelle riunioni non spingono il governo ad anticipare il rischio. E con la previsione poi rivelatasi corretta di un collasso delle rianimazioni, solo il 17 febbraio in un’ ulteriore riunione si inizia a discutere su quali strumenti acquistare. Le parole, però, restano tali e tre giorni dopo, alle 21 del 20 febbraio, il tampone conferma il primo paziente Covid in Italia. La sottovalutazione prosegue. Il 2 marzo, spiega il sito Tpi, una nota dell’ Iss consigliava la creazione di una zona rossa in Val Seriana (Bergamo). Cosa che non avverrà.
https://m.dagospia.com/coronavirus-cosa-sapeva-il-governo-due-mesi-fa-il-5-gennaio-il-ministero-della-salute-invia-una-231463
30 Gennaio 2020
Conte decreta lo stato di emergenza, e la Sinistra italiana si mobilità per salvaguardare i Cinesi.
1 Febbraio 2020
Viene pubblicato in Australia un report sul corona Virus
https://www1.health.gov.au/internet/main/publishing.nsf/Content/1D03BCB527F40C8BCA258503000302EB/$File/2019_ncov_acute_respiratory_disease_epidemiology_report_1_reporting_week_26_january_2020.pdf
Ai primi di febbraio addirittura si ha la certezza che SarsCov2 manderà al collasso le terapie intensive. Mancano tre settimane al caos, ma la macchina istituzionale non parte. Torniamo al 5 gennaio. L’ Italia attende come al solito la vigilia della Befana. Il rischio di un’ epidemia resta confinato a oltre 10mila chilometri di distanza.
3 Febbraio 2020
7 Febbraio 2020
Lo spot tv sul coronavirus con Michele Mirabella, ” non è affatto facile il contagio” e #AbracciaunCinese
http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=4057
First coronavirus case outside of China is reported in Thailand
17 Febbraio 2020
Questa foto scattata il 17 febbraio 2020 mostra un uomo (R) che ha mostrato lievi sintomi del coronavirus COVID-19 usando un laptop in un centro espositivo convertito in un ospedale a Wuhan nella provincia cinese di Hubei.
In Cina i pazienti di CoronaVirus vengono isolati e monitorati H24.
Sono inviati 2 tonnellate di materiale sanitario/medicinali/dispositivi di sicurezza alla Cina.
21 Febbraio 2020
Basta lavare le mani, secondo spot di Mirabella
21 FEBBRAIO
E’ da poco passata la mezzanotte del 20 quando l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, dà la notizia di un 38enne positivo al Covid-19 ricoverato all’ospedale di Codogno (Lodi).
Nel corso della giornata saliranno a 15 i contagiati in Lombardia. E sempre il 21 si scopre un altro focolaio del virus, a Vo’ Euganeo (Padova).
In Veneto c’è anche il primo morto, un 78enne in ospedale a Padova. Sarà il primo di una lunga serie.
1) tra il 20/21 febbraio a un signore di Codogno ed alla moglie incinta viene diagnosticato il corana virus. 2) Solo Codogno viene considerata zona rossa. 3) Bergamo diventa la città del massacro
https://www.lifegate.it/persone/stile-di-vita/coronavirus-primo-contagio-lombardia
22 FEBBRAIO –
Si allarga la popolazione dei contagiati ed il Governo prende con un decreto approvato nella notte le prime “misure speciali” per arginare la diffusione del virus, per ora limitate alle aree focolaio, il Lodigiano e Vo’, 11 comuni in tutto: dal divieto di allontanamento e di ingresso con sanzioni penali per chi viola le prescrizioni, allo stop alle gite scolastiche in Italia e all’estero, alla chiusura di scuole, negozi e musei.
24 Febbraio 2020
il 24 febbraio il governo cinese si è mosso per rendere permanente il divieto temporaneo al commercio e al consumo di animali selvatici vivi per l’alimentazione. Il Comitato permanente del National People’s Congress, il principale organo legislativo del paese, ha emesso una decisione che pone le basi per la modifica della legge cinese sulla protezione della fauna selvatica, che regola l’uso della fauna selvatica, per criminalizzare in modo permanente la fauna selvatica come cibo . La decisione prevede inoltre che il commercio di animali selvatici per la medicina, gli animali domestici e la ricerca scientifica sarà soggetto a “rigorose” procedure di approvazione e quarantena.
25 FEBBRAIO –
Il contagio si allarga ad altre regioni: i contagiati salgono a 328, 11 le vittime ed il Governo attua una nuova stretta con un secondo decreto, pubblicato il giorno dopo in Gazzetta Ufficiale, che sostanzialmente estende ad Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Veneto, Piemonte e Liguria, le misure in vigore per gli 11 comuni-focolaio.
25 Febbraio 2020
il Kuwait sospende i voli da e per Italia, Iraq, Corea del Sud e Thailandia dal 24 febbraio fino a nuovo avviso.
27 febbraio 2020
Mentre nel Nord era già pandemia, Conte: “Io e Macron siamo stati in città e non abbiamo trovato panico, ma gente in strada con spirito positivo”
3 MARZO 2020
Con 2.469 casi positivi al Corona Virus, il Governo Conte inizia a decretare in merito.
Un dato, il LockDown parziale
4 MARZO
Non si arresta il contagio: le vittime sfondano quota 100 ed il premier Giuseppe Conte firma un nuovo decreto che prevede lo stop fino al 15 marzo per università e scuole in tutta Italia. Forti restrizioni anche per teatri, cinema e tutte le manifestazioni in cui ‘non sia possibile garantire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro’.
7 MARZO
Nella notte tra il 7 e l’8 marzo ancora un decreto per intera vietare ogni spostamento in Lombardia e in quattordici province di Veneto, Emilia Romagna, Piemonte, Marche. Nella notte c’è la ‘fuga’ verso il Sud da diverse città del Nord, con assalto ai treni.
9 Marzo 2020
Le autorità in Italia annunciano restrizioni di contenimento del coronavirus (COVID-19) a livello nazionale a tempo indeterminato
11 MARZO
Un altro decreto, con lo slogan ‘Io resto a casa’, estende a tutto il territorio nazionale quanto previsto per le ‘zone rosse’. L’Italia è in clausura.
12 MARZO
Si supera la quota dei mille morti, i malati sono quasi 13mila.
13 MARZO
https://www.ilgiornale.it/news/cronache/verit-sulle-mascherine-1840529.html
18 MARZO
A Bergamo non c’è più posto nei cimiteri e fanno il giro del mondo le immagini dei camion dell’Esercito che trasportano le salme verso altre regioni. Intanto, il Governo vara il ‘Cura Italia’, decreto con una nuova serie di misure – molte economiche – per l’emergenza.
19 MARZO
Con 3.405 vittime, l’Italia supera la Cina nella conta dei morti per il Covid-19. I positivi sono diventati oltre 33mila.
19 Marzo 2020
Si scopre che una azienda italiana ha venduto 500.000 tamponi agli USA
La disponibilità di tamponi, insomma, c’è a prescindere dall’ordine evaso per gli Stati Uniti.
In Italia sono stati 41.035 i casi totali.
Nel dettaglio: i casi attualmente positivi sono 13.938 in Lombardia, 4.506 in Emilia-Romagna, 3.169 in Veneto, 2.754 in Piemonte, 1.622 nelle Marche, 1.422 in Toscana, 883 in Liguria, 741 nel Lazio, 605 in Campania, 522 in Friuli Venezia Giulia, 491 nella Provincia autonoma di Trento, 421 nella Provincia autonoma di Bolzano, 449 in Puglia, 321 in Sicilia, 366 in Abruzzo, 328 in Umbria, 209 in Valle d’Aosta, 204 in Sardegna, 164 in Calabria, 38 in Molise e 37 in Basilicata.
Sono 4.440 le persone guarite. I deceduti sono 3.405, ma questo numero potrà essere confermato solo dopo che l’Istituto Superiore di Sanità avrà stabilito la causa effettiva del decesso.
20 Marzo 2020
In Italia sono stati 47.021 i casi totali.
Sono 5.129 le persone guarite. I deceduti sono 4.032,
https://www.nature.com/articles/s41591-020-0820-9
21 Marzo 2020
Nuovo record di morti.
Ormai non vengono più seppelliti, ma cremati senza nemmeno un funerale.
Conte latita, tranne nella sua fissa per il MES, sembra più Cadorna.
Settimo decreto, ma 7 decreti in pochi giorni, non è forse il motivo di 53.578 contagi di coronavirus, 793 morti in un giorno, 4.825 persone uccise
Navigare a vista ha sempre portato solo morte e distruzione.
23 Febbraio 2020
Confusione, ancora morti.
Articolo su NY Times
Venerdì lo staff di Conte propone un’intervista con il premier al @nytimes
A patto che le risposte siano scritte. Poi, ricevute le domande, rifiuta di rispondere.
Il New York Times distrugge la favola dell’esempio italiano nella lotta al Coronavirus
Scandalo Avigan
Zaia vuole sperimentare l’ Avigan, un farmaco anti influenzale giapponese, da tempo conosciuto.
Dopo pressioni su Facebook
Via libera del governo alla sperimentazione del farmaco Avigan. “Il direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), Nicola Magrini, mi ha comunicato che la riunione del Comitato tecnico-scientifico di questa mattina, dopo una prima analisi sui dati disponibili relativi ad Avigan, sta sviluppando un programma di sperimentazione e ricerca per valutare l’impatto del farmaco nelle fasi iniziali della malattia”. Lo dichiara il ministro della Salute, Roberto Speranza, dopo l’incontro con il direttore generale di Aifa. “Nei prossimi giorni i protocolli saranno resi operativi, come già avvenuto per le altre sperimentazioni in corso”, precisa il ministro.
La soddisfazione del governatore Zaia
“Apprendo con piacere la comunicazione del Ministro Speranza e benvenga la decisione dell’AIFA di sperimentare l’utilizzo del farmaco Avigan sul territorio nazionale, per testare le capacità di combattere il coronavirus”. E’ il commento del Presidente del Veneto, Luca Zaia, all’annuncio del Ministro della Salute, Speranza, sull’avviso della sperimentazione delfarmaco. “Non bisogna lasciare nulla di intentato nella lotta alla peggiore epidemia dal dopo guerra ad oggi”, conclude.
24 Marzo 2020
A Roma forse hanno capito che occorre ospedalizzare chi è sintomatico al Corona virus, non tenerli a casa.
26 Marzo 2020
Un caos sulle mascherine, la Protezione Civile chiede aiuto a basiti giornalisti di aiutare a fare chiarezza, come lo ha fatto a Protezione Civile, “elaborando una miriade i disposizione in merito “, in una drammatica Conferenza Stampa delle 18.00.
A Bolzano avevano fatto chiarezza
http://www.provincia.bz.it/news/it/news.asp?news_action=4&news_article_id=636677
27 Marzo 2020
“utilizzeremo l’esercito per le consegne di mascherine e ventilatori polmonari” – il super commissario arcuri dopo le accuse delle regioni prova ad uscire dall’angolo e schiera i militari – una mossa che sa tanto di commissariamento della protezione civile, che fino a oggi ha avuto il monopolio sulla distribuzione e che ora dovrà condividerlo con gli uomini della difesa ( Dagospia)
1 Aprile 2020
Grafico comparativo sul Corona Virus con cui si evidenza la differenza del gradiente di crescita tra i due insiemi di paesi ( celeste vs altri colori) è dovuta di fatto dall’utilizzo diffuso delle mascherine, sin dai primi giorni di emergenza.
Una lacuna iniziale criminale.
4 Aprile 2020
Obbligo di mascherina o quantomeno di coprirsi naso e bocca quando si esce di casa. Questa la novità prevista da un’ordinanza della Regione Lombardia, che entrerà in vigore da domani, domenica 5 aprile. “L’ordinanza del presidente della Regione – spiega una Nota – introduce l’obbligo per chi esce dalla propria abitazione di proteggere sé stessi e gli altri coprendosi naso e bocca con mascherine o anche attraverso semplici foulard e sciarpe”.
Finalmente viene introdotta una regola base in caso di contaminazione batteriologica.
Tuttavia.
Borrelli: “Mascherina? Non la uso”
“Anche ieri ho detto che non uso la mascherina, ma rispetto le regole del distanziamento sociale. La mascherina è importante, se non si rispettano le distanze, per evitare l’infezione da virus”. Il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, risponde così a chi domanda un commento sulla nuova ordinanza della Regione Lombardia che prevede anche l’obbligo di indossare mascherine o altre protezioni per il volto per chiunque esca di casa.
“In questo momento certamente non l’abbiamo ancora data come indicazione”, ha affermato il presidente del Consiglio superiore di sanità (Css), Franco Locatelli, rispondendo a chi gli domandava se il comitato tecnico scientifico abbia in programma di consigliare l’uso obbligatorio di mascherine (o di altri sistemi di copertura di naso e bocca) come dettato dall’ordinanza lombarda.
“Quello della mascherine – ha spiegato Locatelli – è un argomento in cui non esistono evidenze fortissime, sappiamo perfettamente che sono utili per prevenire il contagio da parte di un soggetto che alberga Covid-19 considerando anche l’esistenza di una quota di asintomatici infettanti. In questo possono essere di utilità, ma la misura fondamentale rimane quella del rispetto del distanziamento sociale. Poi tutte le riflessioni su un uso più allargato sono attualmente oggetto di valutazione nell’ambito del comitato tecnico scientifico. Le indicazioni chiare su che tipi di mascherine siano indicate per gli operatori sanitari e su che tipo di vantaggi offrano le abbiamo già ripetute”.
Il Governo di Roma e i suoi soci, navigano a vista.
A Roma di cerca di dare forma a uno scudo penale, per gli attori di questa emergenza.
A Roma si instaura una Commissione speciale
8 Aprile 2020
Polemica sulla zona rossa
Il 3 marzo, la Lombardia aveva chiesto di istituire la zona rossa per Alzano Lombardo e Nembro, due comuni in provincia di Bergamo. Il governo agì l’8 marzo, con il dpcm che mise in isolamento tutta la Regione.
“Nello stesso giorno in cui si registra il primo contagio in Lombardia il presidente della Regione Attilio Fontana con il ministro della Salute Roberto Speranza ha assunto la prima ordinanza, con l’obiettivo di sospendere le attività scolastiche, le manifestazioni pubbliche e le attività lavorative e commerciali”. Quello stesso giorno, Codogno diventa zona rossa. Poi, “il 1 marzo è stato concordato il primo dpcm, con misure restrittive su tutta la Regione, con particolare severità per le province di Bergamo, Cremona, Lodi e Piacenza, reiterando le misure già disposte per i dieci comuni del lodigiano”. Ma il 3 marzo, “a fronte della mappatura della diffusione del contagio”, la Lombardia avrebbe richiesto al governo “di istituire una zona rossa per Nembro e Alzano, attraverso il Comitato Tecnico Scientifico di supporto a Palazzo Chigi, che condivideva tale valutazione, inoltrandola al presidente del Consiglio dei ministri e al ministro della Salute”. La risposta del governo, secondo quanto riporta la Regione, è arrivata l’8 marzo, quando è stato approvato il dpcm, che istituiva “la zona rossa in tutta la Regione, superando ogni decisione relativa a Nembro e Alzano e cancellando quella di Codogno”.
https://www.ilgiornale.it/news/cronache/chiesta-zona-rossa-3-marzo-cos-lombardia-inform-governo-1851131.html
Nel “Il Fatto Quotidiano”
https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/04/07/coronavirus-gallera-ammette-mancata-zona-rossa-nella-bergamasca-effettivamente-una-legge-che-consente-alla-regione-di-farla-ce/5762613/
Si parla del decreto-legge n.6 del 23 febbraio il governo ha messo nero su bianco, all’articolo 1, le leggi che consentono alle “autorità locali competenti”, cioè sindaci e presidenti di Regione, di adottare le misure che ritengono più opportune, in materia di emergenza sanitaria e igiene pubblica, per fronteggiare la diffusione del Covid-19.
Andiamo su
http://www.governo.it/it/iorestoacasa-misure-governo
Riportiamo il Decreto-legge n.6 del 23 febbraio
La balda interpretazione del “Il Fatto Quotidiano” non esiste…
First coronavirus case outside of China is reported in Thailand
January 20, 2020 First US case is reported: a 35-year-old man in Snohomish County, Washington.
January 31, 2020 President Trump bans foreign nationals from entering the US if they were in China within the prior two weeks.
Fonte:
https://www.worldaware.com/resources/intelligence-alerts/covid-19-and-sars-cov-2-intelligence-alerts-march-2020
https://www1.health.gov.au/internet/main/publishing.nsf/Content/1D03BCB527F40C8BCA258503000302EB/$File/2019_ncov_acute_respiratory_disease_epidemiology_report_1_reporting_week_26_january_2020.pdf
LETTURE
Come la Cina ha ampiamente contenuto lo scoppio
http://eng.chinamil.com.cn/view/2020-04/03/content_9784333.htm
La risposta della Cina al nuovo focolaio di coronavirus è stata notevole a diversi livelli. In primo luogo, la leadership decisa del Partito comunista cinese e l’esperienza pluriennale dei funzionari cinesi nella gestione degli affari locali e nazionali hanno aiutato il paese a contenere ampiamente la diffusione del virus nel paese.
Le autorità non hanno perso tempo prima di bloccare Wuhan, l’epicentro dell’epidemia in Cina, e la sua provincia madre di Hubei non appena hanno realizzato la minaccia che il virus rappresentava per la salute umana. In effetti, la leadership guidata dal CPC ha avuto bisogno di meno tempo rispetto ai cosiddetti paesi democratici per costruire il consenso sociale per prendere decisioni conseguenti.
Nessun acquisto di panico segnalato in Cina
In secondo luogo, il popolo cinese non ha reagito alle misure di quarantena e di blocco con resistenza o panico. Rimasero a casa e indossarono le maschere quando uscirono per prevenire la diffusione del virus, contribuendo così ad appiattire la curva delle infezioni relativamente presto. Inoltre, le persone in Cina non si sono abbandonate all’acquisto di panico delle necessità quotidiane tra cui maschere per il viso, asciugamani di carta e acqua, a differenza di quanto abbiamo visto negli Stati Uniti e in molti altri paesi nelle ultime settimane.
In terzo luogo, come “fabbrica del mondo”, la Cina ha prodotto abbastanza maschere, disinfettanti e forniture mediche per soddisfare la domanda a Wuhan e in altre città. Inoltre, molti cinesi che lavorano, studiano o vivono all’estero acquistano maschere dai mercati locali e le inviano in Cina per soddisfare le esigenze locali.
In quarto luogo, utilizzando la tecnologia, la Cina è stata in grado di monitorare e rintracciare le persone infette. È la stessa tecnologia utilizzata dalla Repubblica di Corea e da Singapore per tracciare e isolare le persone infette.
Risposta rapida e completa ai casi in aumento
In quinto luogo, la Cina è stata in grado di costruire due ospedali a Wuhan in meno di due settimane per ammettere nuovi pazienti affetti da coronavirus. Medici cinesi e altro personale medico hanno lavorato ore extra per curare i pazienti, alcuni dei quali hanno persino perso la vita. I sopravvissuti saranno indebitati per sempre con questi soldati coraggiosi. E a differenza di altri paesi come gli Stati Uniti e gli Stati europei, la disponibilità di abbastanza kit di test dei reagenti non è stata un problema in Cina.
In sesto luogo, secondo i dati del Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie in Cina su casi confermati e decessi, la Cina è stata in grado di controllare l’aumento di nuovi casi e i conseguenti decessi. In confronto, il bilancio delle vittime sta ancora aumentando rapidamente in alcuni paesi sviluppati.
In settimo luogo, il CDC cinese ha iniziato ad aggiornare i dati relativi ai pazienti guariti dal 3 febbraio e, di conseguenza, il conteggio giornaliero del recupero ha spostato le prospettive globali da casi confermati e decessi a speranza e ottimismo.
Ottavo, nelle città cinesi non gravemente colpite dal virus, le attività economiche sono rimaste più o meno operative e la fornitura di prodotti essenziali come il cibo non è stata influenzata. Anche i servizi comunali sono rimasti funzionali.
E nona, la Cina ha continuato a combattere notizie false e propaganda occidentale. In un tweet del 24 gennaio, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha elogiato il presidente Xi Jinping per aver adottato misure forti per contenere il virus. Ma quando il virus ha colpito altri paesi, in particolare gli Stati Uniti, il leader statunitense e altri alti funzionari statunitensi hanno iniziato a criticare la Cina e ad usare termini razzisti per descrivere il virus. La Cina, di concerto con l’Organizzazione mondiale della sanità, ha respinto tali attacchi con resilienza.
All’inizio di marzo, era chiaro che la curva dei nuovi casi si era appiattita in Cina e le imprese cinesi potevano riprendere le normali operazioni. Quarantadue negozi Apple sono stati riaperti in Cina il 13 marzo mentre quelli in altri paesi, inclusi gli Stati Uniti, venivano chiusi. Nella seconda quindicina di marzo, la Cina era l’unico paese in cui erano aperti i negozi Apple.
Segni rivelatori del ritorno della Cina alla normalità
A metà della scorsa settimana, la Cina ha revocato il blocco su Hubei, ad eccezione di Wuhan. E le severe restrizioni su Wuhan saranno probabilmente ritirate l’8 aprile.
Alla fine di febbraio, nuovi epicentri del romanzo coronavirus hanno iniziato a emergere, spostandosi dall’Iran e dal ROK ai paesi europei, in particolare Italia, Spagna, Germania, Francia e Regno Unito. Ora gli Stati Uniti hanno il maggior numero di casi confermati.
Entro il 2 aprile, il bilancio delle vittime in Italia aveva superato quello della Cina, mentre nuovi casi locali erano diminuiti drasticamente in Cina, tra cui Wuhan.
Ora il bilancio delle vittime in Italia è quasi quattro volte quello della Cina e gli Stati Uniti hanno oltre 200.000 casi confermati.
Ed è per aiutare il resto del mondo a combattere efficacemente il virus che la Cina sta condividendo la sua esperienza su come è riuscita a contenere ampiamente l’epidemia. La Cina ha anche inviato team medici e forniture in molti paesi tra cui Iran, Italia, Francia, Regno Unito e Pakistan.
La decisione degli Stati Uniti di lavorare con la Cina fa bene al mondo
Il presidente Xi ha esteso una mano a tutti i leader mondiali, compreso il presidente degli Stati Uniti. Ma non è stato fino al 28 marzo quando i casi confermati negli Stati Uniti hanno superato quello che in Cina Trump ha twittato su come lavorare a stretto contatto con la Cina per combattere la pandemia, che promette comunque bene per entrambi i paesi e il resto del mondo.
Con la leadership disfunzionale in molti paesi, il presidente Xi è emerso come un leader capace che può aiutare il mondo a superare la crisi sanitaria. Come ha detto ai giornalisti il presidente serbo Aleksandar Vucic il 16 marzo, “l’unico paese che può aiutarci è la Cina. Per il resto di loro (leader dell’UE), grazie per niente”.
L’autore è un osservatore cinese, un premiato giornalista ed ex redattore di The News con sede a Lahore. Le opinioni non rappresentano necessariamente quelle del China Daily.